Nel suo “De ratione studii“, Erasmo da Rotterdam sottolinea già nel ‘500 come re-impadronirsi delle lingue classiche e antiche significhi dar voce a valori intrinsecamente umani. L’unico pericolo è l’interpretazione come imitazione di tali antichi scritti: ecco perché gli insegnamenti nella cultura originale e nella grammatica devono essere interiormente re-incontrati.
Domande: cosa è oggi, per noi, il linguaggio? Che uso ne proponiamo? A cosa ci ispiriamo per trarne vantaggio?
Certamente dal 2000 ad oggi l’evoluzione linguistica, a testimonianza della interculturalità ha avuto segni e sbocchi rivoluzionari. La riflessione posta oltre 1500 anni fa da Erasmo da Rotterdam può farci riflettere, staccare un attimo, per ricongiungerci alle nostre origini.
L’articolo è soggetto a Copyright© secondo la Legge 22.04.1941 n. 633 (Legge sulla protezione del diritto d’autore), per maggiori informazioni consultare Termini e condizioni.
Ottima disamina, come sempre.
Il linguaggio adeguato è anche quello che ci fa conoscere noi stessi, così se riprendiamo in mano le lingue originali conosciamo meglio noi e le nostre origini.