Idee marxiste e diffusione teatral-brechtiane

I filosofi hanno finora soltanto interpretato il mondo in diversi modi; ora si tratta di trasformarlo”. Karl Marx

In questa affermazione il marxismo si materializza o tenta di farlo, sotto molteplici aspetti. Di certo è una prazis-azione rivoluzionaria che intende spingere per cambiare, modificare la condizione del proletariato che a causa del Capitalismo generava – ed attualmente continua a generare- enorme divario tra ricchi e subordinati ai primi… la classe proletaria che deve ribellarsi. Marx attraverso la teoria del Comunismo sottolinea una reale critica della società e dello Stato moderno. È una società Asociale che lo stato “autorizza”, perché l’uomo nella civiltà moderna vive separatamente ed escluso. Bisogna annichilire la proprietà privata e realizzare una Democrazia Comunista, il popolo deve avere il potere di rivoluzione.

Siamo agli inizi del 1900 e si diffondono i mezzi di comunicazione. Dopo il primo conflitto mondiale, negli anni ’20 un critico letterario e drammaturgo che rispondeva al nome Bertolt Brecht approda al pensiero marxista. Ha in mano un potente strumento: il teatro della comunicazione che usa per educare lo spettatore a ribellarsi contro il regime.

Tedesco anche lui come Marx di nascita, rifiuta il nazismo ed inizia a peregrinare per quindici anni per sfuggire alla sottomissione. Diffondere la rivoluzione e le idee marxiste di uguaglianza e ciò che ne conseguiva: fu questa la sua priorità. Un dovere sentito morale civile ed anche affettivo. Nelle sue opere inscenava il rifiuto allo Stato, ma dovette per certi versi piegarsi e tagliare parti di opere. La rivoluzione serviva a far capire che contro i libri appiccati e distrutti da Hitler (in un giorno solo 20.000 testi), le idee liberali dovevano liberare il popolo. Solo così l’umanità umiliata avrebbe potuto sollevare il capo e poter vivere alla pari e alle stesse condizioni. La massa doveva rialzarsi, non essere schiava del potere. Marx era stato molto incisivo. E Brecht sentì il dovere morale della denuncia sociale per attuare davvero un cambiamento, basta soprusi alla popolazione. Cessare di oscurare la capacità di pensiero a cui la popolazione era sottoposta dai nazisti, a quel momento. Ognuno doveva esprimere le proprie idee senza rimandarle ad altri; pena: i ricchi avrebbero preso le decisioni, e perso di vista il bene comune del popolo lavoratore. I ricchi avrebbero continuato ad esercitare solo i propri interessi ed il capitalismo avrebbe preso il sopravvento.

Marxismo e teatro per diffondere l’ideologia di libertà individuale e societaria. Un tema molto attuale che dal suo ideatore/pensatore – Karl Marx – e da uno dei suoi espositori – Bertold Brecht – oggi non dovremmo sottovalutare o permettere di sostituire in cambio di comodità che ci facilitano la vita, ma ci rendono inermi al pensiero.

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