Prometeo fu punito da Zeus per aver rubato e donato il fuoco divino agli uomini. Legato a una roccia del Caucaso, fu condannato a farsi divorare il fegato da un’aquila, per l’eternità. Prometeo, secondo l’etimologia, significa “colui che riflette prima di agire”. Il “ladro di fuoco” aveva anche un fratello, Epimeteo, letteralmente “colui che agisce senza riflettere”. Pensate a queste due figure mitologiche, oggi. Prometeo, più avveduto e saggio, viene condannato e linciato, reo di pensare “troppo”. Epimeteo, al contrario, è innalzato sugli altari del mondo perché proclama la libertà, deleteria, di poter agire senza pensare. Rivalutare la figura di Prometeo ci permetterebbe di essere più consapevoli delle nostre scelte senza essere distratti dalle sirene del mondo intorno a noi.
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