La Bellezza e il Sublime

La risonanza con l’opera d’arte, il pathos, accomunano artista e fruitore dell’arte.
Il Sublime genera smarrimento e paura: per Burke richiama le forze della natura, nasce dalla sofferenza e dal pericolo mentre in Kant la grandiosità della natura suscita il senso dei limiti umani, da qui smarrimento e attrazione.
Per Heidegger nel Sublime vive il non-fondamento che genera l’angoscia e si svela nell’infinito o nell’abisso.
Si ha nuovo paradigma per un’ontologia dell’opera d’arte: l’eventuarsi dell’abissalità, una singolarità: l’ek-stasi e l’ab-grund come ἀρχή.
Sublimità e estetica musicale sono cadenzate da Mozart ed Eleuro, morfogenesi e complessità da Leibniz e Thom.

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