Chi si occupa di storia e di filosofia almeno una volta nella vita si è posto la domanda: quando una vita, un fatto, diventa Storia? Sono accadute molte cose nel 2024 e secondo me uno ha lasciato veramente il segno, almeno nel nostro presente. Forse fra qualche anno verrà dimenticato, forse sarà il punto di partenza per una Storia ben più ampia.
Il 4 dicembre Brian Thompson, l’amministratore delegato di UnitedHealthcare, un’importante azienda statunitense attiva nel settore delle assicurazioni mediche, è stato ucciso a New York con diversi colpi di arma da fuoco. Da quel momento nel web (e non solo) non si parla d’altro.
Perchè decido di partire da questo fatto di cronaca? Proprio per la reazione che ha avuto il mondo progressista, non solo statunitense, ma occidentale tout court. Infatti, questione veramente di ore, sono spuntati subito contenuti da tifoseria, una dialettica tra gli “ha-fatto-benisti” e chi invece lo definiva assassino o terrorista (cosa per cui effettivamente è accusato a livello federale).
Quello che si teme di più, ovviamente, è l’emulazione, è la nascita di un nuovo anti-eroe popolare, un Guy Fawkes di Wall Street.
Eventi come il caso Mangione hanno effetti reali nelle vite delle persone. Si può giudicare il gesto in diverse maniere, chi lo definisce rivoluzionario, chi solo un gesto egoista.
Non possiamo negare che non abbia fatto riflettere chi possiede una coscienza politica. Gesti così estremi sono sempre prese di posizione, declinarli semplicemente come gesti “folli” implica 1 de-umanizzarli, 2 de-politicizzarli, 3 accettare il dispositivo di potere che ha una convenienza politico-economica ad etichettarli come tali. Ma soprattutto nasconde il disagio e la rabbia che effettivamente cresce.
Lo scarto sta proprio in questo: non possiamo certo paragonare Mangione a figure come Gaetano Bresci, chiaro. Tuttavia in una nazione in cui sempre più persone si indebitano per pagare le spese sanitarie, vedendosi troppo spesso negati i rimborsi sugli anticipi, in una nazione in cui soprattutto l’accesso alle cure è dato dalla copertura sanitaria legata al contratto di lavoro, questo genere di semplificazioni sanno di “pallone buttato in tribuna”.
Chi, in Europa, vede in quel mondo un modello esemplare basato sull’efficienza parla senza cognizione di causa oppure per opportunismo. Parla perchè in quel mondo avrebbe comunque la possibilità di permettersi anche le cure più basilari.
Il fatto che i mass-media abbiano subito cercato di disinnescare il dissenso nato da questo evento non è dovuto a sole questioni di ordine pubblico in senso stretto, ma a un ragionamento di classe.
Che fare quindi? La presa in carico di questa eredità deve essere personale e politica proprio perché, se negli ultimi anni del ‘900 abbiamo riscoperto il Soggetto etico e non morale, è il momento di lasciarlo libero di agire, di pensare e di inter-agire. Il suo gesto lo stiamo ereditando, che ci piaccia o meno, sta a noi decidere che farne, senza intermediari.
Per questo ho parlato in maniera separata di etica e di morale: possiamo scegliere di assumerci la responsabilità del nostro vivere-agire, oppure aderire a immagini universalizzanti e normative, che storicamente si sono dimostrate fallimentari. Non tutti i particolari infatti coincidono con il medesimo universale, è ora di comprenderlo e sfruttare questo potenziale.
A sinistra (in tutte le sue sfumature) si è dibattuto molto sull’azione, sulla praxis. Lo si è fatto fin dalla Prima Internazionale, lo si fa tutt’ora dai social network alle piattaforme politiche.
La dicotomia tra gli “strutturalisti” marxisti, che vedevano nella creazione di un partito che detta la linea il motore del cambiamento, e “movimentisti”, invece interessati alla capacità germinativa del potere collegiale basato su una democrazia diretta, ci interessa, soprattutto perchè è ancora oggi un fattore di divisione. Ci interessa soprattutto per due motivi: 1 il tardo capitalismo ci sta portando verso il baratro inemendabile del cambiamento climatico catastrofico, 2 l’avanzare delle oligarchie e delle tecno-destre trova assurdamente consenso anche nei ceti popolari. I modelli alternativi sono deboli e tendenzialmente fratricidi. Tutto questo accade sotto i nostri occhi e manca una reazione veramente forte. Questo non implica ovviamente che deve essere necessariamente violenta, anzi.
Tutto questo discorso ci interessa anche perché, come insegna Simone Weil, c’è una piega del partitismo che annulla la possibilità delle soggettività di contare effettivamente qualcosa. Quando i partiti “progressisti” si fanno complici dei paradigmi di potere, ogni sedicente tentativo di cambiamento dall’interno risulta o vano o truffaldino. È qui che vedo la fonte primaria dell’astensionismo e al contempo la crescita della rabbia popolare: l’uso a proposito del riformismo per non portare un reale progresso nelle condizioni materiali delle masse.
Quindi più che mai occorre sollecitare la praxis collettiva e soprattutto, kantianamente, incoraggiarci ad uscire dallo “stato di minorità” se lo intendiamo come presa di responsabilità delle proprie azioni, di coraggio e di parola.
Faccio anche un passo di lato. Prendete Psicologia Delle Masse di Freud: quello che dice su Esercito e Chiesa può essere benissimo applicato alla destra e alla sinistra: da un lato cameratismo e riconoscimento nel leader carismatico che si pone con una funzione simbolica di genitore collettivo, dall’altro la funzione simbolica è svolta da una serie di dogmi indubitabili, pena l’accusa di eresia e l’allontanamento dalla comunità.
Gesti come questi devono farci riflettere perché per ogni “Mangione” che nasce, ci sono altri 9 che si arrendono allo stato di cose attuali.
La vera vittoria del capitalismo è stata nel porsi come insostituibile. Oggi è più pensabile la fine dell’umanità per autodistruzione che un superamento di quel modello. È un trucco da prestigiatore, un sogno lucido da cui svegliarsi.
Tocca a noi superare l’illusione del trompe-l’œil.
L’articolo è soggetto a Copyright© secondo la Legge 22.04.1941 n. 633 (Legge sulla protezione del diritto d’autore), per maggiori informazioni consultare Termini e condizioni.