Oggi, con la scomparsa dei miti e dei racconti popolari, sono le serie tv a riempire quel vuoto che si
è creato negli ultimi decenni. L’uomo, sin dai primevi focolari greci, da Omero se vogliamo,
passando per gli chansonnier francesi medievali, sino ai folisti romantici e i cantori moderni, ha
bisogno di sentirsi parte di un mondo antico, come di un antenato di cui andare fiero. I miti, o i
racconti favolistici, supportano l’uomo in questo viaggio, a volte sin troppo razionale, che si chiama
Vita. Le serie tv, come fiabe ininterrotte della buona notte, sostituiscono le storie di dèi e semidei,
che siano greci o norreni. Il viaggio dell’eroe, che fa parte del nostro inconscio, ha bisogno di essere
nutrito. Raccontare storie riempie quel vuoto e ci dà speranza per ritrovare noi stessi.
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